Emergenza siccità: la tecnologia scende in campo
La situazione in Italia sull’emergenza siccità resta tutt’ora una delle notizie di primo piano sia in televisione che sui social: le immagini del Po, dell’Adige e del Brenta in secca sono impressionanti. Fino al 31 dicembre 2022 è ormai dichiarato lo stato di emergenza per la siccità in Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Veneto e Piemonte. Per reagire a questo disagio si prospetta un’idea di razionamento dell’acqua, ma sarà sufficiente?
Risorse idriche e rischio desertificazione
L’emergenza siccità a cui stiamo assistendo è la manifestazione concreta degli effetti della crisi climatica e, le conseguenze estreme legate all’aumento delle temperature, non risparmieranno ulteriori danni. Stando ad alcuni dati, tra il 2011 e il 2095 si prevede una diminuzione delle precipitazioni soprattutto nelle aree del meridione che causeranno una estrema scarsità di acqua futura con rischi concreti di desertificazione.
Dovremmo accumulare per tempo l’acqua piovana, non sprecarla, formulare regole per l’irrigazione in agricoltura. Ma tutto questo può bastare? Se pensiamo che il consumo di acqua domestico rappresenta il 9% di tutti i consumi idrici, è chiaro come ridurre il numero delle docce è sicuramente una scelta sana ma non basterebbe ad affrontare la situazione. Perchè gran parte dell’acqua, secondo il rapporto delle Nazioni Unite, è utilizzato dalle industrie (22%) e in agricoltura (69%).
Tecnolgoia e emergenza siccità
Nel pieno dell’emergenza siccità molti agricoltori stanno provando a combatterla con l’utilizzo di droni, a dimostrazione che la tecnologia ancora una volta risulta essere di grande aiuto per l’uomo. Tali strumenti possono constatare lo stato di salute delle colture, verificare la presenza di malattie o insetti nocivi e pianificare le attività di irrigazione o di spargimento di fertilizzanti.
Sempre in riferimento alla crescita della tecnologia, è stata lanciata sul mercato un’applicazione Irrinet che sfrutta i dati meteo, la geologia del terreno, le mappe satellitari e le immagini dai droni e dai sensori immersi nel terreno, per indicare la quantità di acqua necessaria per ogni coltura. Un servizio, totalmente gratuito utile al coltivatore per prendersi cura delle sue colture ma anche di una risorsa idrica così importante per il nostro pianeta.
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