Clima e campagne elettorali: un binomio che non trova spazio

Quest’anno l’Italia è stata vittima di eventi che hanno gridato l’urgenza di prepararsi ad una crisi climatica. Abbiamo vissuto l’estate più calda degli ultimi 200 anni (dopo quella del 2003), assistituto con occhi increduli al crollo del ghiacciaio della Marmolada e alla siccità del PO e conviviamo con i danni che tutt’ora gravano sull’agricoltura e sulla produzione elettrica. Eppure, non sembra che il tema dell’emergenza climatica abbia grande spazio nelle attuali campagne elettorali. Per comprendere quanto il tema dell’emergenza climatica sia oggetto dei dibattiti politici, sono stati ripresi i dati forniti da Greenpeace in collaborazione con l’Osservatorio di Pavia. Sulla base di uno studio di tre contesti mediatici diversi, tg serali, talk show e Facebook, vediamo chi parla e come di clima in campagna elettorale.
Emergenza clima: chi e come ne parla in campagna elettorale
Dati sconfrotanti evidenziano come solo il 10% dei post su Facebook parla di crisi climatica. Percentuale analoga registrata tra i telegiornali Rai, Mediaset e La7 in cui la crisi climatica viene citata in meno dello 0,5% delle dichiarazioni rilasciate. Mentre, non si può dire lo stesso tra i talk show come Porta a Porta, Fuori dal Coro e Cartabianca in cui, in almeno 8 puntate su 10, (tra agosto e settembre) si è parlato di clima in campagna elettorale.
Il tema dominante dei dibattiti riguarda argomenti che spaziano dal ‘caro gas/caro bollette’ agli aspetti più tecnici e burocratici relativi ai tempi di realizzazione e costi degli impianti energetici, mentre si parla poco della crisi climatica e dei suoi impatti sull’ambiente e sulle persone. Dai dibattiti si deduce che gran parte del panorama politico italiano ha compreso l’importanza di una rivoluzione energetica che privilegi forme di energia pulite e rinnovabili. È altrettanto urgente che i partiti politici prendano coscienza che i cambiamenti climatici portano con sè conseguenze dagli effetti irreversabili dal punto di vista ambientale ma anche perdite economiche e crisi alimentari. Non sappiamo cosa ci riserva il futuro e quanto il nuovo Governo che rappresenterà la nostra Nazione darà prova dei fatti. Ciò che è certo è che, se non si risponde tempestivamente alla crisi climatica, il rischio è quello di perdere le opportunità di sviluppo che la transizione rinnovabile ci offre.
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